martedì 9 ottobre 2012

LA DIETA DUKAN

Questa dieta, come tante altre, promuove la riduzione radicale dei carboidrati nell'alimentazione giornaliera a favore delle proteine.

Tutto già visto, direte voi (dieta iperproteica, low carb, dieta “TISANOREICA” ), ma la

differenza sta nel fatto che si articola in 4 diverse fasi di applicazione:

1 - Una fase di ATTACCO breve e folgorante, dai risultati immediati. Durante questa fase la dieta è composta da 72 alimenti a base di proteine pure.
2 - Una fase di CROCIERA che porta direttamente al Giusto Peso. Durante questa fase, la dieta prevede l'alternanza di giornate di Pure Proteine alimentari (dette "giornate PP") e giornate di Proteine accompagnate dalle 28 Verdure raccomandate (dette "giornate PV").
3 - Una fase di CONSOLIDAMENTO da 10 giorni per chilo perso che segna un primo ritorno verso un'alimentazione equilibrata. Una libertà controllata il cui obiettivo è far consolidare questo peso recentemente conquistato e ancora vulnerabile. Questa fase vede il ritorno progressivo di alimenti di piacere con i due pasti di gala.
4 - Una fase di STABILIZZAZIONE definitiva basata su 3 regole semplici, concrete, poco fastidiose ma non negoziabili. Questa fase è la parte più facile, ma allo stesso tempo la più indispensabile del nostro metodo per dimagrire perché il 95% delle persone che seguono una dieta recupera poi il peso perduto.
(Fonte: http://www.dietadukan.it/il-coaching-dukan/il-metodo-dukan)

Perché non è una dieta corretta?

E' dimostrato che la maggior parte del peso si perde durante la prima settimana, la “fase d’attacco”, dai 5 ai 7 chili, ma contemporaneamente si innalzano oltre la norma i livelli di azotemia e corpi chetonici. I corpi chetonici sono metaboliti che il nostro organismo produce in condizioni di digiuno prolungato (e nei diabetici, i corpi chetonici sostituiscono il metabolismo del glucosio). 
Si tratta di tre sostanze: l'acetone (proprio quello che le signore usano per rimuovere lo smalto!), l'acetoacetato e il 3-idrossibutirrato. Se la produzione di corpi chetonici diviene molto elevata il loro accumulo nel sangue, definito chetosi, abbassa il pH ematico con conseguente acidosi metabolica (tipica dei diabetici non trattati). In casi estremi l'acidosi può portare al coma e persino alla morte. I problemi si aggravano se il soggetto svolge un'attività sportiva intensa, che aumenta le richieste e l'ossidazione di glucosio da parte dell'organismo.

I danni maggiori si rilevano nei confronti del cervello, dei reni e del fegato. Basti sapere che i chetoni, pur essendo smaltiti in piccola quantità dal sistema nervoso centrale (SNC), sono responsabili di sofferenza epatica, sofferenza renale e sofferenza nervosa (dalla quale si ottiene l'effetto anoressizzante / perdita di appetito); ovviamente, non sono trascurabili nemmeno la disidratazione, l'alitosi (alito acetonemico), la ridotta prestazione motoria ed il peggioramento delle capacità cognitive indotte dall'ipoglicemia.

Ecco perché questa dieta dimagrante non è affatto consigliata. 
A parer mio, poco importa quali siano i risultati: non ottemperare al fabbisogno nutrizionale di un soggetto terapizzato fa parte di una condotta professionale a dir poco opinabile.
 
Se quindi nella prima settimana si perdono fino a 7 chili chi arriva a completare la fase 4 pur avendo perso parecchio peso, nel tempo lo riprende tutto e a volte anche con qualche chilo in più rispetto a prima (il recupero del peso perso avviene nel 90-95% dei casi).

Perché ha avuto tanti seguaci?
Ottimo marketing e tanti sognatori.
Va bene assecondare chi vuole vedere risultati da subito, ma un libro o una pagina web non possono sostituire il colloquio con il proprio paziente e se è vero che ognuno ha esigenze personali, come può un singolo regime adattarsi a tutti?

Una cosa che ripeto sempre ai miei pazienti è che tutte le diete fanno perdere peso, anche quelle fai da te, quello che è importante è perderlo nel modo giusto.
“à bientôt!”

Nessun commento:

Posta un commento